mercoledì 18 maggio 2016

Vent'anni dopo: un incontro dei partigiani della Brigata Treviso

Aldo Tognana, comandante della
brigata partigiana "Treviso".
Nel corso dell’intervista che ho effettuato nei giorni scorsi al partigiano Ettore Bragaggia, noto fotografo trevigiano, classe 1926, ho avuto l’opportunità di riprodurre la foto di un gruppo di partigiani della “Brigata Treviso” (a direzione democristiana - comandante l'industriale Aldo Tognana- con aggregata una combattiva compagnia di repubblicani), riunitisi nel ventesimo anniversario della Liberazione all'Hotel Treviso, il 12 giugno 1965.
Di questa riunione aveva scritto Sante Bovo nel suo interessante diario inedito, conservato nell'archivio dell'Istresco. (Busta 199, Fondo Scritture Popolari)
La foto era incorniciata e riparata da un vetro. La riproduzione quindi, oltretutto effettuata con mezzi di fortuna, è quella che è.
Però - in attesa di un eventuale approfondimento sia dell’attività della brigata sia delle memorie di Bovo - ci permette di conoscere questi “partigiani della porta accanto”, in prevalenza provenienti da famiglie della piccolo-media borghesia trevigiana (impiegati, geometri, ingegneri, professori, medici) che diedero il loro importante contributo alla Resistenza e alla sconfitta del fascismo. La sola compagnia mazziniana ebbe tre caduti: Danilo Segato, Giulio De Zuliani e Antonio (Nino) Zorzi.

Partigiani di Treviso - 
I partigiani della brigata Treviso che si ritrovarono
all'Hotel Treviso nel XX anniversario della Liberazione:

1 Giorgio Dall'Armi - 2 Arcadio Dal Forno - 3 Gianni Zambelli 
4 Teodolfo Tessari - 5 Pietro Galante - 6 Luigi Bernardi - 7 Bruno Rossi
8 Renzo Mazzon - 9 Galliano Boccaletto - 10 Clara Coletti - 11 Sante Bovo 
12 Franco Garelli - 13 Mirando Mazzoli - 14 Aldo Tognana - 15 Nando Coletti 
16 Sandro Sartorello - 17 Agostino Pavan - 18 Alberto Coletti - 19 Pietro Fusari 
20 Vincenzo Cuzzato - 21 Antonio Garelli - 22 Ettore Bragaggia - 23 Mario Bellotto
(Foto di Ettore Bragaggia, g.c.)


Pietro Fusari, comandante della 32.a
Formazione Mazzini della Brg. "Treviso"
I nomi dei partigiani, soprattutto della compagnia mazziniana cui apparteneva, sono stati individuati con l’aiuto di Ettore Bragaggia, che ricorda senza esitazioni come suo comandante il prof. Teodolfo (Toto) Tessari, storico della Resistenza e per molti anni preside del liceo scientifico “Da Vinci”. Sul diario storico della cpg. (Archivio Istresco, b. 45, carte Fusari) come comandante è indicato invece Pietro Fusari, impiegato alla Banca d’Italia, mentre Tessari risulta commissario di guerra.
Bragaggia fornisce notizie anche di altri componenti della cpg. repubblicana.
In particolare ricorda Bruno Rossi, abitante in via Commenda, impiegato al catasto e suo “compare d’anello” assieme a Toto Tessari. Bruno Rossi era il padre di Domenico, attuale presidente dell’Associazione Mazziniana di Treviso. Catturato nella sua abitazione dalle brigate nere in aprile del 1945, Rossi fu sottoposto a torture, “ma quello potevi ammazzarlo, che non apriva bocca”. Assieme a Rossi fu catturato anche il geometra Gianni Zambelli, che manteneva i contatti con gli alleati tramite una radio nascosta a casa sua, in zona Squero. Pestato a sangue al Pio X “gli spaccavano le sedie sulla schiena”, neppure Zambelli parlò.
In Banca d’Italia lavorava pure Antonio Garelli. Vincenzo (Enzo) Cuzzato, studente di medicina, diventerà primario di cardiologia a Ca' Foncello, mentre Renzo Mazzon era un ferroviere che sarà poi anche consigliere comunale repubblicano.
Luigi Bernardi faceva il pasticcere e Mario Bellotto il “meccanico dentista” in piazza del Grano. Mirando Mazzoli era geometra e Sandro Sartorello aveva un laboratorio di insegne luminose. Franco Garelli, futuro informatore farmaceutico (vedi la sua bella intervista a c. di Angelo Ceron), era figlio di un impiegato alle poste e fratello di Antonio, altro partigiano della Mazzini.
Agostino Pavan (fratello del futuro sindaco Vittorino), sarà sindacalista Cisl e deputato DC mentre Sante Bovo, che abitava in zona Fiera, era operaio fonditore. 
Clara Coletti, staffetta, futura insegnante al liceo Canova, di famiglia “risorgimentale” era sorella di altri due partigiani presenti in foto: il prof. Nando e l’ing. Alberto.




Partigiani di Treviso -  
Foto commemorativa di un gruppo (parziale) di volontari della brigata partigiana “Treviso”, già "Battaglione Treviso". (Archivio privato Domenico Rossi). Il numero complessivo della brigata, compresa la compagnia mazziniana, era di 147 patrioti.  Comandante: Aldo Tognana (classe 1920); vice com.: Ottavio Trevisan; Commissario: Fortunato Primo; vice comm.: Angelo Fardin; capo di S. M.: Alessandro Tognana (1923). (Archivio Istresco, b. 10, Comando Piazza di Treviso)
Prima fila dall'alto: Artuso Albino, Artuso Marcello, Biasetto Rino, Barbazza Angelo, Barchi Emilio, Betti Emilio, Bin Giovanni, Binotto Quinto, Bonagrazia Luciano, Brandolese (?) Giuseppe.
Seconda fila: Calzio Angelo, Caprari (?) Angelo, Carmignola Antonio, Cavallin Antonio, Cesarin [Casarin?] Ferruccio, Chinellato Giuseppe, Chinellato Rino, Codato Giuseppe, D’Alberto Paolo, Dal Forno Arcadio, De Gasperi [Gaspari?] Bruno.
Terza fila: Giulio De Zuliani (caduto), Mirando Favaretto (caduto), Gino Fedato, Mario Ferrarese,
Pietro Fusari (comandante della cpg. mazziniana), Antonio Garelli, Franco Garelli,
Antonio Gatto, Pasquale Gatto, Luigi Gobbo, Giorgio Lazzarini, Angelo Lucca.
Quarta fila: Marton Enrico, Angelo Mello, Giovanni Michelin, Aldo Modolo, Rino Moino, Bruno Rossi, Alessandro Sartorelli, Guglielmo Scattolin, Arturo Segato, Bruno Secolo [?], Danilo Segato (caduto).
Quinta fila: Aldo Tognana [sarà consigliere comunale DC nelle prime elezioni amministrative del 31.3.1946], Alessandro Tognana, Giovanni Toniolo, Tito Toniolo, Erminio Vecchiato, Massimiliano Vecchiato, Gianni Zambelli, Romano Zannato [Zanato?], Romeo Zanardo, Nino Zorzi (caduto).



Bruno Rossi, partigiano della brigata Treviso,

caposquadra della 32.a compagnia Mazzini



Partigiani di Treviso -  
Bruno Rossi, partigiano della 32.a
Formazione Mazzini della Brg. "Treviso"
Il diciottenne Bruno Rossi, abitante a Treviso in via Commenda - nei pressi dell’ex distretto militare (Santa Caterina) - uno dei “ragazzi di Piazza del Grano” educati alla libertà e ai valori risorgimentali e repubblicani dal dottor Teodorico Tessari - iniziò poco dopo l’8 settembre 1943 la sua attività partigiana, sia collaborando con il SIM (Servizio informazioni militare) rappresentato a Treviso dal ten. Galliano Boccaletto sia con vere e proprie azioni di guerriglia e di controllo armato del territorio. Catturato dalle Brigate Nere il 19 aprile 1945, imprigionato e torturato al Pio X, ritornò in libertà il 28 aprile dopo lo sfaldamento della XX brigata nera di Treviso “Amerino Cavallin”, riprendendo il suo posto a fianco dei compagni repubblicani che da due giorni avevano occupato il distretto militare.



Ascolta l'intervista audio

Trascrizione/indicizzazione dell'intera intervista, 1 - 2



Documenti relativi alla sua attività antifascista appartenenti all'archivio privato del figlio Domenico.


Libretto del partigiano Bruno Rossi - Treviso,
Ministero Italia Occupata (ministero soppresso il 5 luglio 1945
e sostituito dal Ministero Assistenza Post-Bellica)

Bruno Rossi, minuta della domanda di riconoscimento
della qualifica di partigiano.
Ministero Assistenza Post-Bellica
(documento successivo al 5 luglio del 1945)

Partigiano Bruno Rossi, cattura da parte delle Brigate Nere
e prigionia nel collegio Pio X di Treviso


Proposta di medaglia d'argento al partigiano Bruno Rossi